giovedì 24 febbraio 2011

IL PROGETTO INDIVIDUALE PER LA PERSONA CON DISABILITÀ È UN DIRITTO SOGGETTIVO

E' quanto stabilito dal Tar di Catania. Asl e Comune inadempienti sul progetto relativo a una persona con grave disabilità e sulle prestazioni di servizi e di cure. "Per la prima volta in Italia si è fatta chiarezza sulla questione".

Il progetto individuale per la persona con disabilità, e le relative cure, riabilitazione e servizi, sono un diritto soggettivo. Lo ha stabilito il Tar di Catania con una recente sentenza, la numero 243/11, emessa dalla seconda sezione e stilata dal giudice Brugaletta.

La vicenda ha per vittima una persona con grave disabilità che due anni fa aveva avanzato istanza, ai sensi dell'art. 14 l. 328/00, per la stesura di un progetto individualizzato e personalizzato di vita e relative prestazioni di cura e di riabilitazione e dei servizi alla persona che gli enti competenti devono erogare.

Questi i fatti: "La persona con disabilità ha prima subìto il silenzio inadempiente da parte dell'amministrazione comunale di residenza (Comune di Catania) - per cui l'ente è già stato condannato nel febbraio 2010 dal Tar Catania - e, successivamente, a seguito della stesura del progetto individualizzato, non ha beneficiato dell'erogazione dei servizi e dell'esecuzione di quanto previsto nel progetto redatto dall'Unità di valutazione della disabilità". A seguito della denuncia nei confronti di azienda sanitaria e Comune di Catania, "il Tar è stato chiamato a decidere su una questione di assoluta novità per il mondo del diritto" e ha dichiarato che la materia è di competenza del giudice ordinario riconoscendo, però, chiaramente nella sentenza che "la posizione del ricorrente fatta valere ha la consistenza del diritto soggettivo".

L'autorità giudiziaria ha consentito di avere chiarezza, per la prima volta in Italia, su cosa dovranno fare i cittadini e i loro difensori, nell'ipotesi in cui, pur a seguito della stesura del progetto individualizzato per persona con disabilità, gli enti competenti (comune e aziende sanitarie) dovessero rimanere inadempimenti nell'erogazione di servizi e prestazioni. La sentenza è la conferma che l'obiettivo principale della normativa è soddisfare i bisogni dei cittadini, ancor prima che offrire in modo disorganico e magari dispendioso servizi sul territorio. La personalizzazione, l'individualizzazione dei trattamenti e la conseguente organizzazione dei servizi sul territorio contribuirà non solo al rispetto dei diritti delle persone con disabilità, ma a una loro maggiore soddisfazione e a una più efficace, efficiente e parsimoniosa gestione dell'azione amministrativa, così come già in atto in altre regioni.

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