In territorio di San Vito Lo
Capo, tra Monte Cofano e Macari, si trova Baia Santa Margherita,
un'ottima alternativa, quieta, ecosostenibile e di enorme fascino,
alla nota ed apprezzata spiaggia di San Vito Lo Capo. Ed è a Baia
Santa Margherita che, secondo quanto si apprende, avrebbero avuto
luogo due gravi esempi di scempio ambientale.
Ben due, sebbene solo di un
primo episodio si è appreso maggiormente dalle cronache. La falesia
della Baia, area di particolare pregio ambientale, era già stata
danneggiata con l'apertura di un varco non autorizzato. A questo
primo episodio, ne è seguito più recentemente, nel mese di luglio,
un altro, sul quale parrebbe non esservi stata altrettanta attenzione
istituzionale e mediatica. C'è chi si chiede il perché, motivandolo
con il presunto coinvolgimento di un operaio che già avrebbe
prestato opera per l'amministrazione comunale sanvitese, e
presumibilmente facendo uso di una ruspa nelle disponibilità
dell'istituzione comunale. Indiscrezioni, queste, che ancora non
sarebbero state chiarite o smentite.
Conforta l'annuncio del
Sindaco, che mediante un comunicato stampa ha informato circa
l'apertura di un'indagine amministrativa interna, ed in tal senso
“Come Ginestre”, come sempre sensibile ai temi
dell'ecosostenibilità anche nell'ambito della “total quality”,
chiede che si faccia chiarezza sull'accaduto, che l'attenzione verso
simili episodi, anche e soprattutto in chiave preventiva e di
sensibilizzazione, rimanga alta, e che nessuna distinzione venga
fatta verso quanti si rendono responsabili di simili aggressioni
all'ambiente, risorsa inestimabile ed insostituibile della
collettività.
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